Un nuovo orizzonte per la scuola italiana: la dirigenza umanistica tra teoria e prassi

Lunedì 6 marzo presso la sede dell’Università della LUMSA di Borgo Sant’Angelo 13 a Roma, si è svolto il Convegno di Studio nell’ambito del Master di II livello Governance strategica delle Istituzioni scolastiche, organizzato da LUMSA Master School, EIP Italia Scuola strumento di pace e Editoriale TUTTOSCUOLA. (cliccare qui per rivedere la registrazione del convegno).

Al convegno hanno preso parte più di 200 partecipanti tra docenti, dirigenti e a coloro che decidono di impegnarsi in modo operoso e attivo nella vita della propria comunità educante (staff, funzioni strumentali, referenti, coordinatori, middle management in generale).

Già dall’introduzione ai lavori del Magnifico Rettore dell’Università della LUMSA Prof. Francesco Bonini, l’incontro ha assunto un carattere dialogico che ne ha valorizzato la dimensione di comunità educante mettendo al centro la Missione che investe la figura del Dirigente Scolastico nella società di oggi secondo cui un buon DS deve attivare nuove strategie per promuovere una piena collaborazione e il benessere organizzativo, intraprendere azioni per incidere profondamente sulla comunità educante, e instaurare relazioni sempre più consolidate con gli enti locali.

I vari interventi che si sono susseguiti nell’arco della giornata hanno ruotato attorno ai principi del Manifesto della Dirigenza Umanista, frutto di un lavoro complesso, promosso grazie alla sinergia tra le figure Dirigenziali presenti.

La tavola rotonda animata dal Dirigente Francesco Rovida, coordinatore della formazione di EIP Italia e dell’attività formativa del Master, si è sviluppata in tre tempi.

Tra i temi presenti al tavolo il rapporto con il territorio, la dirigenza femminile, e la formazione continua dei docenti e dei dirigenti per lo sviluppo di conoscenze, cultura e competenze.

In questa giornata l’intervento del Direttore del nostro Centro di Ricerca Antonio Cocozza ha offerto preziosi elementi di riflessione, che hanno ricevuto il plauso di tutti i partecipanti:

Siamo di fronte ad uno scenario liquido, imprevedibile, multiculturale –ha affermato Cocozza – Il ruolo del Dirigente scolastico è quanto mai centrale nell’attuale scenario in cui c’è bisogno di passare dal Dirigente scolastico burocrate o manager, al dirigente inteso come leader educativo, che deve improntare la propria governance ad una logica partecipativa. Il DS deve avere un’ampia visione del futuro, pensare in termini di innovazione e sviluppo. Caratteristiche del nuovo DS: saper acquisire competenze negoziali, padronanza dei nuovi linguaggi social, conoscenza della legislazione scolastica, saper comunicare e sapere creare reti, motivare ed influenzare i propri collaboratori. Infine, sapere investire sulle qualità delle persone e sul miglioramento delle loro competenze.”

Tra gli interventi delle altre tavole rotonde:

Massimo Cerulo, ordinario di Sociologia presso l’Università Federico II di Napoli ha condiviso la sua esperienza di ricerca promossa dalla Fondazione Agnelli: attraverso la tecnica dello shadowing, il sociologo ha seguito come un’ombra quattro presidi di scuole secondarie superiori in quattro diverse regioni italiane per una settimana ciascuno.

Da questa esperienza riporta che “Oggi il Dirigente scolastico è costretto ad assumere mille ruoli diversi, e trova serie difficoltà ad essere un vero leader educativo”.

In conclusione, Rocco Pezzimenti, Docente Lumsa e condirettore del master, insieme ad Alberto Lo Presti, del Comitato scientifico del Master hanno sottolineato come nonostante la scuola oggi manifesti una forte resistenza al cambiamento

Questa giornata fa ben sperare, come espressione di consapevolezza su quali siano i principali terreni di sfida per un futuro della Dirigenza scolastica: occorre promuovere la costruzione di azioni incisive e pervasive che possano anche orientare la società per la costruzione di un futuro migliore.”

In questo scenario, occorre ripartire da un’osservazione conclusiva del Dirigente Francesco Rovida:

“Promuovere e ottimizzare i benefici delle varie componenti della comunità educante è possibile grazie al quadro di valori segnato dalla prospettiva della Dirigenza umanistica, che mette al centro la dimensione etico–pedagogica della governance della comunità scolastica.”

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